India, nazione dalle molte fedi.
In India il fondamento della società e della cultura è la religione, nelle decine di forme in cui vi si è presentata, dal politeismo di stampo naturalistico e animistico delle origini alla religione vedica, e poi all'induismo. Nell'antica India nacquero anche buddhismo e giainismo e arrivò, con le invasioni arabe, l'Islam, oggi molto diffuso. Al sostrato religioso si sono sommate nel tempo le influenze culturali giunte con le conquiste a cui la regione fu sottoposta, dagli ari agli arabi, ai persiani, ai portoghesi agli inglesi. Ancora oggi l'India è un mosaico di religioni, etnie, lingue e, di conseguenza, stili di vita, valori, tradizioni.
L’India ha la fama di essere la terra dello spirito e della filosofia. La religione è di primaria importanza per la stragrande maggioranza della popolazione e il numero di fedi professate sorprendente. Ci sono religioni indiane, sviluppatesi nel corso di millenni e altre importate dall’esterno. Se la storia dell’india sembra complessa, la vita spiritual dei sui abitanti è ugualmente sconcertante, per chi vi si avvicina per la prima volta. L’india non ha una religione ufficiale, ma le religioni sono un elemento vitale del paese di oggi, inscindibile dalla sua storia, monumenti arti. La maggior parte della gente Indiana pratica Induismo e da questo ceppo si sono originate il Buddhismo, il Giainismo e molto più tardi, il Sikhismo. Con la diaspora della gente Indiana, queste religioni sono praticate in tutto il mondo. L’india ha anche assorbito le altre religioni, l’Ebraismo, il Cristianesimo, lo Zoroastrismo, l’Islamismo: L’india ha tinto ciascuna fede di particolarità religiose.
Esistono anche gli atei, sia nel presente che nel passato, ma sono una ristrettissima minoranza. E sarà spesso molto difficile riuscire a spiegare cosa significa “sono ateo”, se questa è la vostra risposta!
Induismo
Milioni di dei, abluzioni sacre, caste, asceti rinuncianti, yoga, Veda, Upanishad, animali sacri… l’universo di idee che vengono alla mente quando si accenna all’induismo rende chiaro quanto sia difficile definirlo. Non è una religione con un’ortodossia stabilita, ma un insieme di culti, fedi e riti che condividono tradizioni spirituali, approcci alla vita e riconoscono l’importanza di alcuni testi sacri. La lunga storia del Dharma Hindu, il termine induismo è stato creato dai primi orientalisti che hanno cercato di comprendere la spiritualità dell’India, inizia nella preistoria e continua fino ai giorni nostri, evolvendo nel tempo.
L’hindu crede nell’esistenza di un unico Principio (Brahman), che si manifesta in infinite forme, tra cui anche le divinità che si pregano. Gli dei più venerati sono Shiva, Vishnu e la dea (Shakti).
Buddhismo
Il Buddhimo nacque nel nord dell’India nel VI a.C. e si diffuse in tutto il paese e all’estero. Buddha sviluppò un sistema filosofico partendo dalle idee hindu già consolidate ai suoi tempi.
Oggi il buddhismo non è tra le religioni principali dell’India ma lo è stato fino al VIII d.C., scomparendo lentamente a partire dal XII.
Vi fu un momento di rinascimento del Buddhismo durante il XX, quando il leader dei dalit (caste basse e fuori casta) promosse la conversione alla religione come protesta contro il sistema castale hindu; altri buddhisti arrivarono con l’asilo politico che l’India garantì ai profughi tibetani. Ora la maggior parte dei buddhisti vivono nel Maharashtra, Sikkim, Arunachal Pradesh, Ladakh e Mizoram.
Gianismo
Il giainismo (in inglese jainsism) è la terza religione nata in India. Nel VI a.C. Mahavira, contemporaneo di Buddha, diffuse il nuovo credo che professa l’astensione dalla violenza verso tutte le creature e la strada dell’estrema rinuncia per i monaci. Come il buddhismo, anche il gianismo ebbe molto seguito nell’India antica per poi declinare.
I devoti jaina, non potendo occuparsi di agricoltura, che implica l’uccisione d’insetti e vermi, si specializzarono negli affari e nel commercio, attività per cui sono famosi ancora oggi i pochi jainisti in India, presenti soprattutto in Gujarat, Rajasthan e Maharasthra. I templi jainisti hanno dato un grosso contributo all’arte e alla scultura indiana. I centri più famosi sono Monte Abu e Ranakpur in Rajasthan, Palitana in Gujarat e Sravanabelagola in Karnataka.
Sikhismo
Il sikhismo è una religione indiana relativamente giovane, nata nel XV d.C. Fu fondata in Punjab da Guru Nanak e professa l’esistenza di un unico principio divino e l’uguaglianza di tutti gli uomini. Ci sono stati 10 guru umani, mentre l’attuale è un testo sacro, il Guru Granth, custodito all’interno del tempio d’oro di Amritsar.
I sikh sono facilmente riconoscibili dal turbante ordinato che indossano e dalla lunga barba, due dei 5 segni distintivi di un sikh stabiliti dal sesto guru nel 1699: simboli del valore e eticità del buon sikh furono anche un modo per distinguersi immediatamente, in anni di persecuzioni e soprusi da parte del potere moghul di religione musulmana.
Roccaforte dei sikh è il Punjab (75% della popolazione), un discreto numero vive a Chandigarh, in Haryana e Delhi.
Ebraismo
L’ebraismo fu una delle più antiche religioni di origine non indiana ad arrivare nel paese. Oggi sono poche migliaia, una minoranza assottigliata dal grande esodo di indiani verso Israele.Diverse comunità ebraiche approdarono in tempi diversi. C’è chi sostiene che in India esistano i discendenti di una delle 10 tribù perdute, accolti dagli indiani in seguito alla distruzione del tempio. Storicamente i primi ad arrivare per commerciare furono gli ebrei di Cochin oltre due mila anni fa; i Bene sbarcarono in Maharashtra si dice salvandosi dal naufragio di una nave mercantile e nei secoli successivi approdarono ebrei in fuga dalla persecuzioni in Spagna, paesi Arabi, Iran (detti Baghdadi). Mumbai e il Kerala sono gli stati con maggior presenza ebraica.
Cristianesimo
I primi cristiani sotto la guida, si dice, dall’apostolo Tommaso arrivarono in India nel 52 d.C. e fecero i primi proseliti in Kerala, qualcuno sostiene convertendo gli ebrei presenti. La seconda ondata di conversioni si ebbe molti secoli dopo nel XVI, quando stabilirono le proprie colonie le potenze europee e iniziarono a operare i missionari, primi tra tutti portoghesi.
Oggi i cristiani sono una minoranza divisa in tanti culti: cattolici (con 4 tipi di rito), protestanti, anglicani, ortodossi siriani, evangelici e seguaci della chiesa dell’India. Il cristianesimo è la religione principale in tre stati del nord est (Nagaland, Mizoram e Meghalaya), altri stati con un’elevata percentuale di cristiani sono Goa, le isole Andamane e Nicobare, il Kerala e l’Arunachal Pradesh.
Islamismo
L’islam in India si diffuse con le buone e con le cattive. I primi musulmani sbarcarono in India nel VII per commerciare e intessero relazioni amichevoli con la popolazione locale, convertendo alcuni alla propria fede. Altri furono invece costretti con la spada alla conversione, in seguito alle invasioni armate nel nord dell’India nel XII. I successivi governanti islamici furono più o meno aperti e tolleranti, con ondate di rapporti tesi e rilassati e un crescente numero di indiani musulmani.
L’islam è la religione non autoctona che ha maggiormente influenzato la storia, la cultura e la società dell’India. Le isole Laccadice e il Jammu Kashmir sono di due stati indiani a prevalenza musulmana. Numerosa la minoranza islamica in Assam, West Bengal, Kerala, Uttar Pradesh e Bihar.
Zoroastrismo
I seguaci di Zoroastrismo in India sono meglio noti come I Parsi, una e’lite che ha rivestito un ruolo importante nella costruzione di Mumbai. La religione fu fondata nel Iran dal filosofo Persiano Zarathustra (luce dorata), in un’epoca compresa fra il 6000 e il 1000 a.C. Questa filosofia dualistica si incentra sugli opposti poteri del Bene e del Male. Il Bene si trova negli elementi sacri (terra, acqua, cielo e fuoco), negli animali e nelle piante; il Male nelle sostanze morte e decomposizione. I cadaveri sono lasciati in pasto agli avvoltoi (il sole e il vento sbiancheranno le ossa), perché non contaminano la terra o il fuoco sono sacri.